domenica 7 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: De Andrea 1941

De Andrea 1941
John De Andrea (Denver, 24 novembre 1941) è un artista e scultore statunitense. La sua opera è legata alla corrente dell'iperrealismo. De Andrea è conosciuto per i suoi polivinili estremamente realistici. Laureatosi all'università del Colorado in Belle Arti ha studiato all'Università del New Mexico. Vive a Denver. Nel 1972 ha preso parte alla quinta edizione della Documenta di Kassel e nel 1978 alla Biennale di Venezia, dedicata in quell'occasione al rapporto tra l'arte e la natura (l'opera esposta è visibile nel film Dove vai in vacanza? nell'episodio "Le vacanze intelligenti").


sabato 6 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: Dulbecco 1941

Gian Paolo Dulbecco 1941

Gian Paolo Dulbecco (La Spezia, 21 settembre 1941) è un pittore italiano. Nasce a La Spezia nel 1941. A Milano, città dove la sua famiglia si trasferisce nel 1958, è allievo di Tommaso Gnone da cui apprende le tecniche d’incisione a puntasecca e inizia a dipingere. Nel 1965 si laurea al Politecnico continuando a coltivare l’interesse per l’arte. Nel 1969 vive a Roma dove conosce la pittura di Balthus esposta a Villa Medici; poi è nuovamente a Milano da cui si allontana per vari viaggi in Europa. In particolare in Belgio conosce la pittura di Delvaux e di Magritte e la grande pittura fiamminga. Inizia a sviluppare i temi delle Navi di pietra, come ricordo dell’Isola Tiberina, quelli dei Notturni e delle metafisiche Città ideali. Nel 1984 vince un premio acquisto di Cartier a Milano. Tocca anche il tema dell'arte sacra soprattutto con i Presepi ispirati alle Tebaidi quattrocencentesche. Numerose sono le mostre, sia personali che collettive, a cui prende parte in varie città italiane. Nel 1992 è tra i premiati dalla rivista Arte. Il critico Pierre Restany lo invita a presentare nel 1993 una serie di Tarocchi in Art & Tabac, collettiva itinerante esposta a Roma, Vienna e Amsterdam. Espone anche a Roma, Freiburg, Oporto, Londra, negli Istituti Italiani di Cultura di Lione, Lisbona e Bruxelles e infine a Tokyo. In Giappone esporrà nuovamente nel 1998 a Yokohama e ancora a Tokyo negli anni 1999 e 2001. Sul finire degli anni ’90 inizia a confrontarsi con il tema di Atlantide. Nel 2002 la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno patrocina una sua mostra antologica a Ravello, dove espone nuovamente con Luzzati nel 2005. Sono questi gli anni in cui nella sua pittura inizia a comparire la maschera di Pulcinella, inteso come archetipo umano universale. Negli stessi anni si dedica ai Personaggi che lottano contro la propria ombra, i Labirinti, le Gabbie misteriose. Nel 2012 partecipa in Germania alla collettiva Dopo de Chirico dedicata alla pittura metafisica italiana contemporanea. È artista i cui lavori, in genere contenuti nelle dimensioni e spesso costruiti sulla sezione aurea, dalla critica sono stati accostati ai modi del Realismo magico. 

venerdì 5 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: Prini 1943

Emilio Prini 1943





Emilio Prini (Stresa, 1943 – Roma, 2 settembre 2016) è stato un artista italiano, esponente di quella corrente che il critico Germano Celant ha definito "arte povera". Originario di Stresa, Emilio Prini è stato incluso da subito nel collettivo di artisti fondatori della cosiddetta corrente Arte Povera. Il movimento, fondato dal critico d'arte Germano Celant nel 1967, include oltre a Emilio Prini i seguenti artisti: Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio. Emilio Prini ha caratterizzato la sua carriera artistica da un atteggiamento schivo e riservato. Il numero delle opere da lui prodotte è molto limitato. La sua arte concettuale è contraddistinta dalla cosiddetta non responsabilità soggettiva del proprio lavoro. Ha partecipato alle principali mostre internazionali della corrente dell'arte povera fra il 1967 e il 1971. Quindi se ne è distanziato unendosi alle mostre dedicate al movimento solo per Documenta X a Kassel nel 1997 e Arte Povera alla Tate Gallery di Londra nel 2001.

giovedì 4 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: Chia 1946

Sandro Chia 1946





Sandro Chia, pseudonimo di Alessandro Coticchia (Firenze, 20 aprile 1946), è un artista, pittore e scultore italiano. È uno dei più importanti membri del movimento della Transavanguardia italiana (movimento noto in Europa anche con il nome di Neoespressionismo), assieme a Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Nicola De Maria e Enzo Cucchi. Il movimento fondato dal critico Achille Bonito Oliva ha avuto il suo apice negli anni ottanta, per poi declinare progressivamente. Attualmente Chia vive e lavora dividendosi tra New York e Montalcino presso Siena. Ha esposto alla Biennale di Parigi, alla Biennale di San Paolo ed in diverse edizioni della Biennale di Venezia. Sandro Chia ha alle spalle una formazione artistica molto eterogenea. Nel 1969 si diploma all'Accademia di belle arti di Firenze, dove è entrato in contatto con le principali neoavanguardie europee e in seguito anche statunitensi; si trasferisce a Roma per un decennio e poi a New York per circa un ventennio. Sul finire degli anni settanta, dopo varie esperienze di viaggio in Asia ed Europa, egli si convertirà al figurativismo e si inserirà naturalmente e automaticamente nella Transavanguardia.

mercoledì 3 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: Penone 1947

Giuseppe Penone 1947






Giuseppe Penone (Garessio, 3 aprile 1947) è un artista e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte povera, vive e lavora a Torino. Nasce a Garessio, in provincia di Cuneo, il 3 aprile 1947. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Torino, dove conosce Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto, con i quali entra a far parte del movimento dell'arte povera nel 1967. Espone per la prima volta nel 1968 al Deposito d'Arte Presente opere realizzate con materiali non convenzionali quali piombo, rame, cera, pece, legno, che in alcuni casi implicano persino l'azione naturale degli elementi (Scala d'acqua: corda, pioggia, sole). Nel bosco di Garessio l'artista mette in atto una serie di performance vòlte a sondare le possibilità che l'uomo ha di interagire con la natura e di modificarla, intervenendo, ad esempio, nel processo di crescita degli alberi (Alpi Marittime, 1968). Nel 1970 inizia a indagare il rapporto tra il corpo umano e l'ambiente esterno, questa volta cittadino e, in sintonia con le tendenze della body art, realizza opere quali Rovesciare gli occhi e Svolgere la propria pelle (1971), che individuano nell'epidermide umana la superficie di confine e di dialogo tra l'“io” interno e il mondo. Deriva da qui l'uso del calco e del frottage, che permettono all'artista di partire da un'immagine tanto automatica quanto inconscia come l'impronta, che poi questi rafforza con il disegno (Pressione, 1974). L'idea del contatto come generatore di memoria e di cambiamento diventa preminente nei lavori in terracotta della metà del decennio (Vaso, 1975; Soffio, 1978), giocate sulla proiezione all'esterno di ciò che il corpo contiene o della pelle che lo riveste, con le quali l'artista è presente a dOCUMENTA a Kassel (1972-87) e nel 1978 alla 38ª alla Biennale di Venezia, incentrata proprio su rapporto tra arte e natura. In alcuni casi i lavori acquistano dimensioni ambientali, come nelle installazioni realizzate per le personali al Kunstmuseum di Lucerna (1977), al Museum of Modern Art di New York (1981) o al Musée d'art moderne de la Ville de Paris (1984)[4]. La stessa idea è alla base dei grandi alberi in bronzo destinati a spazi pubblici: il Pozzo di Münster, compiuto nel 1987 per la prima edizione di "Skulpture Projects"; Faggio di Otterloo nel parco del Museo Kröller-Müller (1988); l'Albero delle vocali inaugurato nel 2000 alle Tuileries di Parigi, Elevazione a Rotterdam (2000-01) o Foglie di pietra a Roma (2017). Analogamente alla pelle, le unghie sono un elemento sensoriale e di rapporto con l'esterno, ispirando una serie di grandi sculture in vetro realizzate dal 1987 ed esposte nel 1998 al Musée Rodin di Parigi a contatto con materiali differenti[5]. Un' Unghia, realizzata fra il 1988 e il 1994, è installata all'esterno del complesso edilizio I-Land a NishiShinjuku (Tokyo). Il processo di assimilazione tra morfologia animale, vegetale e minerale messo in atto dall'artista è ribadita in Pelle di cedro del 2002, esposta nell'antologica organizzata dal Centre Georges Pompidou nel 2004. Nel 2007 l'artista è chiamato a rappresentante l'Italia alla 52ª Biennale di Venezia (Sculture di linfa) insieme a Francesco Vezzoli. Nel 1989 è stato tra gli artisti finalisti per il prestigioso Turner Prize. Nel 2014 è stato insignito del Premio Imperiale per la scultura. A Tokyo, nel 2014, ritira quello che viene considerato il “Nobel dell’Arte”: il Praemium Imperiale, per la scultura alla presenza del principe giapponese Hitachi, patrono onorario della japan Art Association". Nel 2015 realizza una personale, "Spazio di Luce", nella prestigiosa Galleria Gagosian di Roma. Nel 2016, una installazione di ampie dimensioni "Foglie di Luce" è tra le prime opere che entrano a far parte della collezione permanente del Louvre di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). Nel 2017 al Palazzo della Civiltà Italiana dell’Eur, a Roma, sede degli uffici della maison Fendi, viene allestita la mostra “Matrice”: selezione di 15 opere - alcune delle quali inedite - dello scultore piemontese. La mostra prende il nome dalla spettacolare opera “Matrice”, del 2015, che campeggia in una delle sale: un tronco di abete di 30 metri scavato lungo un anello di crescita con incastonata una forma di bronzo, a immortalare il flusso di vita della natura. Fanno parte della mostra: Ripetere il bosco (1969-2016), Soffio di foglie (1979), Spine d’acacia - Contatto (2006), Essere Fiume (2010), Indistinti confini: Anio (2012), Abete (2013) e la serie Foglie di pietra (2013). Nella primavera dello stesso anno, la maison Fendi regala alla città di Roma l’opera di Penone “Foglie di pietra”: imponente installazione in marmo e bronzo pensata appositamente per riqualificare l’area di Largo Goldoni: cuore del Tridente capitolino. I due imponenti alberi in bronzo di 18 e 9 metri si stagliano davanti alla maison Fendi sostenendo tra i rami un blocco di marmo di oltre 11 tonnellate. Giuseppe Penone vive e lavora a Torino

martedì 2 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: Paladino 1948

Mimmo Paladino 1948




Pittore e scultore italiano (n. Paduli, Benevento, 1948). Artista versatile, esponente della transavanguardia, P. fonde elementi figurativi e riferimenti artistici provenienti dalle più diverse aree culturali. Ha sperimentato materiali e tecniche, lavorando su oggetti di recupero e scolpendo figure totemiche arcaizzanti. Vita e opereDopo una fase di sperimentazione di tecniche diverse, dal collage alla fotografia, si è dedicato alla pittura, ottenendo i primi riconoscimenti nell'ambito del gruppo della transavanguardia, con il quale ha esposto in Italia e all'estero, dalla Biennale di Venezia del 1980 a Documenta di Kassel del 1987. Dedicatosi inizialmente a una ricerca di ispirazione concettuale, P. ha poi elaborato un linguaggio che fonde con disinvoltura e vivacità cromatica elementi figurativi ispirati all'arte egizia, etrusca o paleocristiana (Sull'orlo della sera, 1983, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna; Sonata, 1985, Los Angeles, County museum of art). Nella sua opera frammenti di figure, teste, mani sono elementi di un linguaggio che fonde spazio e tempo, riferimenti culturali, mitici, iconografici del passato. Dal 1983 ha associato alle immagini dipinte oggetti di recupero e forme scolpite in legno e in bronzo, mentre dal 1985 ha prodotto opere tridimensionali, con serie di figure totemiche arcaizzanti in calcare. Ha poi continuato a sperimentare materiali e tecniche, realizzando incisioni, dipinti su metallo e materiali diversi (cicli Zenith, 1999, e Laboratorio, 2000), installazioni (ciclo Architettura, 2000) e sculture (Hortus conclusus a Benevento, 1992 e ciclo I dormienti, 1998, donato nel 2000 alla città di Poggibonsi). Nel 1990 ha realizzato la scenografia per La sposa di Messina di J. C. F. Schiller a Gibellina, costruendo per la prima volta la Montagna di sale, installazione poi riproposta a Napoli (1995-96); ha curato altre scenografie teatrali (Co'stell'azioni, 1992; Edipo re, 2000; Tancredi, 2002; Edipo a Colono, 2004; Oedipus rex e Cavalleria rusticana, 2007) e, più recentemente (2010), ha firmato la scenografia del tour di L. Dalla e F. De Gregori. Nel 2001 ha eseguito per il Comune di Roma un mosaico monumentale destinato al nuovo allestimento dell'Ara Pacis, Dal 1999 è membro onorario della Royal Academy di Londra. P. ha presentato la sua opera in numerose personali (Monaco di Baviera, Städtische galerie im Lenbachhaus, 1985; Firenze, Forte Belvedere, 1993; Napoli, Museo nazionale di Capodimonte, 1995-96; Londra, South London Gallery, 1999; Santuario di Oropa, 2001; Florida, Boca Raton museum of art, 2001; Prato, Centro d'arte contemporanea Luigi Pecci, 2002-03; Ravenna, Museo d'arte, 2005; Roma, Ara Pacis, 2008). Nel 2011 nel Palazzo Reale di Milano è stata allestita una grande retrospettiva che ripercorre gli ultimi quarant’anni di carriera del maestro campano. Nel 2012 l'artista ha pubblicato con il critico d'arte C. D'Orazio il libro Ritratti romani; sono datate allo stesso anno le personali Paladino. La scultura (Bari, Pinacoteca provinciale) e Paladino. Ceramiche (Faenza, Museo delle ceramiche). Nel 2015 ha ideato la statua La conoscenza, presentata a Expo Milano, in occasione delle celebrazioni per i 90 anni dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, mentre nel 2017 ha realizzato i nuovi paramenti sacri della Cappella Rucellai nel complesso dell'ex-chiesa di San Pancrazio a Firenze.

lunedì 1 dicembre 2025

Corso di storia dell'arte: Cucchi 1949


Enzo Cucchi 1949




Enzo Cucchi (Morro d'Alba, 14 novembre 1949) è un artista, pittore e scultore italiano. Formatosi da autodidatta, dopo gli esordi in ambito concettuale, è approdato alla figurazione, diventando uno dei principali esponenti del nucleo storico della Transavanguardia italiana tematizzato da Achille Bonito Oliva. Nelle opere su tela, accompagnate da numerosi disegni e spesso presentate da testi poetici scritti dall'artista stesso, si riappropria con sguardo visionario del mito, della storia dell'arte e della letteratura (Cani con lingua a spasso, 1980 ed Eroe senza testa, 1981; Sia per mare che per terra, 1980), dando vita a composizioni di grande intensità simbolica, nelle quali spesso il mondo è rappresentato come campo di battaglia tra due principi opposti.  Dopo le grandi composizioni con l'uso del carboncino e del collage, ha sperimentato l'utilizzo di diversi materiali, tra i quali, la terra, il legno bruciato, i tubi al neon e il ferro (nella serie Vitebsk-Harar dedicata ad Arthur Rimbaud e Kazimir Severinovič Malevič), abbracciando nel contempo un uso quasi caravaggiesco della luce, che gli ha consentito effetti di profondità spaziale. Nel 1986 ha risposto alla chiamata del gallerista napoletano Lucio Amelio che, in seguito al terremoto dell'Irpinia del 1980, aveva chiesto ai maggiori artisti contemporanei dell'epoca di realizzare un'opera che avesse come tema il terremoto, da inserire nella collezione Terrae Motus. La sua opera Senza titolo è costituita da quattro pannelli di ferro invecchiati e arrugginiti, che rimandano alla violenza dell'usura del tempo, al centro dei quali campeggia un tondo con un vascello, immagine simbolica cara all'artista. Ha realizzato anche alcune sculture e la decorazione della cappella di Monte Tamaro, presso Lugano (1992-94, architetto Mario Botta).

Corso di storia dell'arte: De Andrea 1941

De Andrea 1941 John De Andrea (Denver, 24 novembre 1941) è un artista e scultore statunitense. La sua opera è legata alla corrente dell'...