martedì 4 marzo 2025

Corso di storia dell'arte: 82 La prospettiva

L’Illusione Perfetta
Nel cuore pulsante del Rinascimento, ogni artista trovò una propria alchimia per tradurre il mondo in immagini. Alcuni guardavano con reverenza all'antichità classica, altri alla natura che li circondava. Ma c’era un elemento che più di ogni altro segnò questa stagione creativa: la prospettiva. Non era solo una tecnica, ma una visione, un modo nuovo di ordinare la realtà, rendendo su una superficie piana lo spazio tridimensionale, come se potesse respirare.

Il Genio di Brunelleschi
Fu Filippo Brunelleschi, architetto visionario, a intuire per primo il metodo. Raccogliendo frammenti dell’ottica medievale, inventò un sistema matematico e geometrico che restituiva l’illusione dello spazio secondo regole precise: la prospettiva lineare centrica. L’idea era rivoluzionaria — lo spazio non nasceva più con le figure, ma le precedeva, infinito e continuo, pronto ad accoglierle. Il suo esperimento con il Battistero di Firenze divenne leggenda: una tavoletta, uno specchio, un foro sul retro, carta argentata per riflettere la luce vera. Chi osservava, vedeva la città non dipinta, ma ricreata.

Una Scoperta Condivisa
Leon Battista Alberti, filosofo e artista, descrisse questi esperimenti e contribuì a diffondere la scoperta. Bastava osservare come le linee parallele sembrano convergere in un punto all’orizzonte, il famoso “punto di fuga”. Bastava un punto di vista fisso e uno schema semplice per calcolare proporzioni e riduzioni. Improvvisamente, ogni apprendista pittore poteva imparare a costruire mondi su tela, senza essere un matematico.

Ordine Razionale, Scelte Soggettive
La forza del metodo stava nella sua apparente oggettività: spazio e profondità si sottomettevano a regole. Ma c’era una tensione interessante — quelle stesse regole dipendevano da scelte soggettive. Dove mettere il punto di fuga? Quanto alta l’orizzonte? A quale distanza lo spettatore? La prospettiva rinascimentale era, in fondo, una raffinata finzione, una grammatica visiva che imitava il reale senza essere il reale.

Una Convenzione Diventata Natura
Col tempo, quella finzione si fece naturale. Così radicata nella nostra percezione da sembrare inevitabile. Eppure il Novecento, con movimenti come il Cubismo, ha mostrato come si possa tornare a frantumare lo spazio, a vedere il mondo da angolazioni molteplici. La prospettiva rinascimentale resta allora una meravigliosa convenzione, figlia di un’epoca in cui l’uomo, al centro dell’universo, credeva di poterne misurare ogni angolo — con rigore, con arte, con illusione.

Nessun commento:

Posta un commento

Corso di storia dell'arte: Azcona 1988

Azcona 1988 Abel Azcona (Madrid, 1º aprile 1988) è un artista spagnolo specializzato in azioni artistiche. L'artista Abel Azcona durante...