venerdì 10 gennaio 2025

Corso di storia dell'arte: Etruschi Il Periodo Orientalizzante

Il Periodo Orientalizzante (675 a.C. - 575 a.C.): L'Influenza del Mondo Orientale

L'Orientalizzante: Un Mondo di Scambi e Lusso

Il periodo orientalizzante dell'arte etrusca, che si sviluppa tra gli ultimi due decenni dell'VIII secolo a.C. e i primi del VI secolo a.C., segna una delle fasi più dinamiche e affascinanti della civiltà etrusca. Il nome "orientalizzante" è dato alla cultura che esprime, con l'introduzione di nuovi motivi e stili provenienti dal Vicino Oriente e dalla Grecia, che penetrano progressivamente in Etruria attraverso gli scambi commerciali e culturali. In questo periodo, la struttura agricola e pastorale della civiltà villanoviana comincia a disgregarsi, lasciando spazio a una società più complessa e dinamica.

Il Fiume degli Scambi: Dalla Grecia al Vicino Oriente

Il contatto con i mercanti eubei giunti in occidente alla ricerca di risorse minerarie, insieme agli scambi con popolazioni fenicie e levantine, provoca una rapida evoluzione economica in Etruria. Le classi aristocratiche etrusche, che traggono ricchezza dai nuovi sbocchi commerciali e dal possesso delle terre, diventano destinatarie di oggetti di lusso importati, tra cui materiali pregiati e manufatti provenienti dalla Grecia e dal Vicino Oriente. Le ricchezze derivanti da questi scambi sono particolarmente evidenti nelle zone vicine alle principali vie di comunicazione, come la Campania e le coste della Toscana, che costituiscono i principali territori metalliferi.

Il Lusso nelle Tombe Etrusche: I Grandi Corredi Funerari

Il VII secolo a.C. segna un cambiamento nelle pratiche funerarie, con l'inizio della costruzione di grandi complessi tombali unifamiliari. Questo fenomeno si verifica principalmente nell'Etruria meridionale, nelle città di Caere, Tarquinia e Vulci, dove le tombe delle famiglie aristocratiche sono caratterizzate dalla presenza di carri, armature, lebete (grandi vasi rituali) e oggetti di lusso importati da terre lontane. Questi corredi funebri, simbolo di status e potere, sono arricchiti con manufatti di bronzo, avorio e materiali esotici, alcuni dei quali sono documentati come importazioni dirette da Egizi, Fenici, Siriaci e Anatolici. In particolare, i calderoni bronzei e le coppe con decorazioni a sbalzo, di produzione fenicia, sono tra gli oggetti più preziosi trovati in questo periodo.

Vetulonia: Il Centro delle Sepolture Aristocratiche

Un centro che si distingue particolarmente in epoca orientalizzante è Vetulonia, dove le tombe sono circondate da cerchi di pietra, simbolo di un potere crescente e di una netta separazione tra le famiglie aristocratiche. Questi sepolcri contengono corredi che rivelano una continua crescita delle importazioni da diverse aree del mondo antico. All'interno delle tombe, la divisione tra la fossa sepolcrale e le altre fosse che ospitano il corredo funerario sottolinea il desiderio di creare un ambiente distinto per il defunto e i suoi beni preziosi. La bronzistica locale, seppur ancora prevalente, si arricchisce di influenze esterne, e la lavorazione di materiali come l'avorio, che giungeva dall'Oriente, inizia a farsi strada.

Un Linguaggio Artistico Complesso: Assimilazione e Imitazione

L'arte etrusca, pur accogliendo numerosi stimoli esterni, non perde mai il suo carattere originale. Gli Etruschi manifestano una grande capacità di assimilazione e, pur adottando forme e tecniche straniere, sono abili nel rielaborarle e adattarle alla propria tradizione. Gli oggetti importati, provenienti da Eubea, Corinto, Fenicia e Asia Minore, vengono imitati dagli artigiani locali, dando vita a una produzione che, pur diversa da quella originaria, mantiene l'immediatezza e la spontaneità tipiche della cultura etrusca. Tuttavia, nonostante la presenza di una grande varietà di modelli figurativi, non c'è mai una chiara sistematizzazione dei linguaggi e delle forme artistiche importate: i modelli stranieri sono utilizzati in maniera spontanea, senza una netta separazione tra le tradizioni locali e quelle esterne.

La Ceramica Corinzia e la Diffusione dell'Arte Etrusca

Nel corso del VI secolo a.C., la ceramica corinzia divenne uno dei principali veicoli della diffusione della cultura greca in Etruria. Caere e Vulci diventarono i maggiori centri di importazione di vasi corinzi, e le imitazioni etrusche di questi vasi venivano esportate in altre città dell'Etruria e nel Sud Italia. Questo commercio di ceramiche corinzie si intreccia con il processo di orientalizzazione recente, che vede un sempre maggiore predominio della cultura greca nell'arte etrusca, con l'introduzione di forme e stili greci ormai mediati dalla cultura locale.

Conclusioni: Un Mosaico di Influenze e Tradizioni

Il periodo orientalizzante segna una fase di grande evoluzione culturale per gli Etruschi, che, grazie ai contatti con altre civiltà del Mediterraneo orientale, arricchiscono il loro patrimonio artistico con una combinazione di influenze greche, orientali e locali. Tuttavia, nonostante l'intensificarsi degli scambi, l'arte etrusca mantiene la sua identità distintiva, caratterizzata da un linguaggio complesso e articolato, che mescola simbolismi locali con elementi esotici, creando un'arte che è tanto originale quanto aperta agli stimoli provenienti da terre lontane.


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