lunedì 19 maggio 2025

Corso di storia dell'arte: 14 POLICLETO


 

Policleto, il Maestro dell'Armonia

L'arte come perfezione: il genio di Policleto

Nel cuore del V secolo a.C., in un'epoca di straordinario fermento artistico e culturale, visse e operò uno degli scultori più influenti dell'antichità: Policleto. Nato ad Argo, fu non solo un abilissimo scultore e bronzista, ma anche un teorico rivoluzionario dell'arte. Le sue opere, purtroppo perdute, ci sono note grazie alle numerose copie romane che testimoniano la sua fama e il suo impatto sulla scultura successiva. Policleto non si limitò a scolpire corpi perfetti, ma cercò di codificare l'armonia e la bellezza attraverso un rigoroso sistema di proporzioni, il celebre **Canone**.

Il Doriforo: l'ideale di bellezza reso materia

Tra le sue creazioni più celebri, il **Doriforo** rappresenta l'apice della ricerca policletea sull'equilibrio e la simmetria. Questa statua, raffigurante un giovane atleta che porta una lancia sulla spalla, non è soltanto un'opera d'arte, ma una dimostrazione concreta delle teorie dello scultore. Policleto portò a compimento le ricerche sui movimenti del corpo già avviate dagli scultori protoclassici, come Crizio, e trasformò tali intuizioni in un principio universale: l'armonia delle parti tra loro e rispetto al tutto. L'inclinazione del busto, la contrapposizione tra arti in tensione e arti rilassati, il bilanciamento del peso: tutto concorre alla creazione di un'opera che sembra vivere, respirare, esistere in uno spazio reale.

Il Canone: la matematica della bellezza

Policleto non fu solo uno scultore, ma anche un teorico dell'arte. Egli mise per iscritto la sua concezione della scultura nel **Canone**, un trattato che purtroppo è andato perduto, ma di cui ci restano frammenti tramandati da autori successivi. In esso, l'artista stabiliva precise regole proporzionali basate su multipli e sottomultipli, per definire l'ideale estetico del corpo umano. La sua ricerca si fondava sulla convinzione che la bellezza non fosse soggettiva, ma il risultato di rapporti matematici perfetti, dove ogni parte del corpo si relaziona armoniosamente con l'intero. Questo principio influenzò profondamente la scultura greca e, più tardi, anche l'arte rinascimentale.

Atene e la competizione con Fidia

Attivo nel Peloponneso fin dalla giovinezza, Policleto si trasferì ad Atene intorno al 440-430 a.C., quando era già uno scultore rinomato. Qui ebbe modo di confrontarsi con un altro gigante della scultura greca: **Fidia**. Sebbene i due avessero stili differenti, si influenzarono a vicenda. Policleto, con il suo rigore matematico e il suo amore per l'equilibrio, rappresentava l'ideale della perfezione formale, mentre Fidia, con le sue statue grandiose e ispirate, esprimeva una bellezza più solenne e divina. La loro rivalità artistica culminò nella celebre competizione per la realizzazione di una statua di amazzone per il tempio di Artemide a Efeso, alla quale presero parte anche altri grandi scultori dell'epoca.

L'Era di Argo: il capolavoro dimenticato 

Verso la fine della sua carriera, Policleto realizzò un'opera monumentale: la **statua crisoelefantina di Era** per il santuario di Argo. Questa scultura colossale, realizzata in oro e avorio, fu considerata il suo capolavoro e un diretto concorrente delle opere crisoelefantine di Fidia. Sebbene perduta, la sua immagine ci è giunta attraverso monete dell'epoca e la descrizione dello storico Pausania. Si ipotizza che la statua fosse alta circa otto metri e che fosse una delle più maestose creazioni della Grecia antica. Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che questa opera possa essere stata realizzata dal suo omonimo, **Policleto II**, forse un nipote dell'artista.

La scuola policletea: un'eredità immortale  

L'influenza di Policleto non si fermò con la sua morte. Plinio il Vecchio menziona una scuola di artisti che seguirono le sue orme, molti dei quali lavorarono nei santuari di Delfi e Olimpia. La sua eredità si protrasse per generazioni, influenzando persino il grande scultore **Lisippo**, che operò nel IV secolo a.C. La scuola policletea contribuì a rendere più sfumate le differenze tra la scultura attica e quella peloponnesiaca, gettando le basi per lo sviluppo dell'arte classica e dell'ellenismo.

Il lascito eterno di Policleto  

Sebbene nessuna delle sue opere originali sia giunta fino a noi, il segno di Policleto è ancora vivo. Il suo Canone, le sue statue e la sua scuola hanno influenzato in modo incalcolabile la storia dell'arte occidentale. Le copie romane ci permettono di ammirare, seppur indirettamente, la sua visione della perfezione umana. Ogni volta che contempliamo una scultura classica caratterizzata da armonia e bilanciamento, possiamo riconoscere l'eco dell'insegnamento di Policleto, il maestro che rese la bellezza un'equazione perfetta.


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