L’Arte Babilonese: Lo Splendore di un’Antica Civiltà
Alle Radici di un Patrimonio Millenario
L’arte babilonese costituisce una delle più alte espressioni della cultura mesopotamica, fiorita tra i fiumi Tigri ed Eufrate, dove la fertilità del suolo e la stratificazione delle civiltà favorirono la nascita di un linguaggio artistico unico e duraturo. Essa si sviluppò come erede diretta della civiltà sumera, mantenendone molte delle tradizioni iconografiche, ma introducendo innovazioni tecniche e stilistiche che ne segnarono la profonda originalità¹.
Il suo sviluppo storico e artistico si articola in tre grandi fasi: il Periodo Paleobabilonese (2004-1595 a.C.), il Periodo Cassita e della II Dinastia di Isin (1595-1025 a.C.) e il Periodo Neobabilonese (625-539 a.C.)². Tra il 1025 e il 625 a.C., la Mesopotamia passò sotto il dominio assiro, la cui potenza influenzò fortemente la cultura figurativa della regione.
Il Periodo Paleobabilonese: L’Ascesa di Babilonia
Con la caduta della terza dinastia di Ur e la frammentazione della Mesopotamia in città-stato rivali — Isin, Larsa, Mari e Babilonia — si avviò una fase di grande fermento politico e culturale. Fu il re Hammurabi (1792-1750 a.C.) a unificare la regione sotto la sua autorità, dando impulso a una rinascita artistica legata al potere centrale³.
Tuttavia, la fine del periodo fu segnata dall’invasione degli Ittiti e dall’ascesa dei Cassiti, che posero termine al primo splendore babilonese.
Le Arti nel Periodo Paleobabilonese
Statuaria. Le poche statue giunte sino a noi — spesso frammentarie — testimoniano una transizione dalla rigidità formale neosumerica a una maggiore naturalezza nelle posture e nei dettagli anatomici⁴.
Rilievo. L’opera più rappresentativa è la Stele del Codice di Hammurabi, oggi conservata al Louvre. Essa unisce l’arte scultorea alla funzione normativa, fondendo estetica e giuridicità in un unico linguaggio simbolico⁵.
Glittica. I sigilli cilindrici mostrano una raffinata abilità miniaturistica: le scene mitologiche con divinità come Ishtar e Shamash rivelano un passaggio da figure sedute a figure stanti, segno di una rinnovata verticalità simbolica⁶.
Periodo Cassita e II Dinastia di Isin: Tradizione e Innovazione
Dopo il saccheggio ittita di Babilonia (1595 a.C.), i Cassiti, provenienti dai monti Zagros, si imposero come nuova élite regnante per oltre quattro secoli. La loro cultura, pur rispettando la tradizione babilonese, introdusse un’estetica simbolica legata alla religiosità e al potere⁷.
Rilievo e Glittica Cassita
Le stele kudurru — lastre scolpite che registravano concessioni reali o donazioni — costituiscono l’espressione più originale del periodo. In esse, i simboli divini sostituiscono progressivamente le figure narrative, in una composizione più ordinata e gerarchizzata rispetto al passato⁸.
I sigilli cassiti, invece, conservano la forma cilindrica ma si distinguono per una maggiore eleganza e allungamento delle figure, che riflettono una precoce influenza dell’arte assira⁹.
Periodo Neobabilonese: L’Apogeo e la Caduta
Dopo la lunga dominazione assira, la rinascita neobabilonese coincise con l’ascesa di Nabopolassar e del figlio Nabucodonosor II (604-562 a.C.). Quest’ultimo ricostruì la città di Babilonia rendendola una delle metropoli più grandiose del mondo antico¹⁰.
Le mura decorate con mattoni smaltati, la Porta di Ishtar e la Via Processionale rappresentano i vertici dell’arte monumentale mesopotamica. L’uso di smalti azzurri, figure di tori e draghi leoniformi (mušḫuššu) rivela una concezione estetica orientata alla monumentalità e alla potenza simbolica¹¹.
L’Impronta Artistica Neobabilonese
Conclusione: L’Eredità dell’Arte Babilonese
Oggi, grazie alle scoperte archeologiche di inizio Novecento e alla conservazione dei reperti nei musei di Parigi, Londra e Berlino, possiamo ancora ammirare la complessità e la modernità di una cultura che, nel cuore della Mesopotamia, trasformò la materia in linguaggio simbolico.
Note
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Frankfort, H., The Art and Architecture of the Ancient Orient, Yale University Press, New Haven, 1996.
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Kuhrt, A., The Ancient Near East, c. 3000–330 BC, Routledge, London, 1995.
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Frankfort, H., The Art of the Ancient Near East, Harvard University Press, Cambridge, 1954.
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Louvre Museum, Department of Near Eastern Antiquities: The Code of Hammurabi, Catalogue 2020.
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Collon, D., First Impressions: Cylinder Seals in the Ancient Near East, British Museum Press, London, 2005.
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Roaf, M., Cultural Atlas of Mesopotamia and the Ancient Near East, Facts On File, New York, 1990.
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Crawford, H., Sumer and the Sumerians, Cambridge University Press, 2004.
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Parrot, A., Babylone et l’art babylonien, Gallimard, Paris, 1961.
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Börker-Klähn, J., Altvorderasiatische Bildstelen und vergleichbare Felsreliefs, Mainz am Rhein, 1982.
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Black, J., Green, A., Gods, Demons and Symbols of Ancient Mesopotamia, University of Texas Press, 1992.
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Winter, I. J., On Art in the Ancient Near East: From the Third Millennium B.C., Brill, Leiden, 2010.
Bibliografia
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