lunedì 25 agosto 2025

Corso di storia dell'arte: Pirandello 1899

Fausto Calogero Pirandello 1899






Fausto Pirandello (1899–1975) e la Scuola Romana

Vita e formazione

Fausto Pirandello nasce a Roma il 17 giugno 1899, figlio minore di Luigi Pirandello e Maria Antonietta Portolano. Cresce tra Roma e le vacanze in Sicilia, dove sviluppa una sensibilità cromatica che segnerà tutta la sua pittura. La chiamata alle armi del 1917 e il successivo ricovero per motivi di salute interrompono i suoi studi classici, orientandolo verso la scultura e successivamente verso la pittura, già praticata come svago in famiglia.

Sotto la guida di Sigismondo Lipinsky e successivamente alla Scuola d’Arte agli Orti Sallustiani, Pirandello entra in contatto con artisti come Emanuele Cavalli, Onofrio Martinelli e Giuseppe Capogrossi, frequentando l’ambiente artistico di Anticoli Corrado, luogo chiave per la formazione di molti pittori italiani del periodo. Qui apre il suo primo studio e conosce Pompilia D’Aprile, futura moglie e madre dei suoi figli, che rimarranno al centro della sua vita privata e professionale.


Periodo parigino e contaminazioni europee

Nel 1927, Pirandello si trasferisce a Parigi con la famiglia, stabilendosi a Montparnasse. Questo soggiorno rappresenta una tappa fondamentale nella sua maturazione artistica: entra in contatto con il gruppo degli Italiens de Paris, osserva le opere di Cézanne, dei cubisti (Picasso e Braque) e della Scuola di Parigi, integrando nella propria pittura stimoli espressionistici, cubisti e tonalisti. Le esposizioni a Parigi e Vienna (1928–1929) segnano il suo ingresso ufficiale nel circuito artistico internazionale.


Ritorno a Roma e consolidamento artistico

Dal 1930 Pirandello risiede stabilmente a Roma, mantenendo studi e collegamenti con Anticoli Corrado. Durante gli anni Trenta si inserisce nell’ambiente della Scuola Romana, pur mantenendo un percorso personale. La sua vicinanza ai tonalisti come Capogrossi, Cavalli e Melli si manifesta in un uso del colore intensamente modulato, mentre la sua pittura mostra una ricerca autonoma tra realismo, espressionismo e tonalismo.

Gli anni Quaranta vedono un’intensa attività espositiva, sia in Italia che all’estero, con premi e riconoscimenti che confermano il suo ruolo di figura di spicco nella pittura italiana.


Stile e poetica

L’arte di Fausto Pirandello si distingue per:

  1. Realismo del quotidiano: rappresentazione di scene di vita con una crudezza attenta alla psicologia dei soggetti.
  2. Materia pittorica densa e scabra: uso del colore e della pennellata che conferiscono una qualità tattile e materica alle opere.
  3. Sintesi tra esperienze stilistiche: fusione tra tonalismo, cubismo, espressionismo e suggestioni della Scuola di Parigi.
  4. Realismo magico e intellettualistico: anche nel dato naturalistico più brutale emerge un’elaborazione poetica e metafisica.
  5. Riferimento al contesto letterario e familiare: l’influenza di Luigi Pirandello si manifesta nella tensione psicologica e nell’indagine dei rapporti umani.

Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Pirandello riassorbe le suggestioni cubiste in una sintassi pittorica originale, caratterizzata da tassellature cromatiche e composizioni in cui il dato narrativo diventa secondario rispetto alla struttura e alla forma.


Riconoscimenti e mostre

Pirandello partecipa regolarmente alle Quadriennali Romane, alle Biennali di Venezia e a numerose mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero. Tra i premi più significativi:

  • Primo Premio Quadriennale di Roma (1951)
  • Premio Gualino alla Biennale di Venezia (1952 e 1956)
  • Premio Marzotto (1953)
  • Premio del Fiorino (1957)
  • Medaglia d’oro al merito della cultura e dell’arte (1956)

Negli anni Cinquanta e Sessanta, il suo lavoro viene sostenuto da critici come Virgilio Guzzi, Fortunato Bellonzi, Lionello Venturi, Nello Ponente e Raffaele Carrieri, consolidando la sua fama nazionale e internazionale.


Eredità e influenza

Fausto Pirandello rappresenta un esempio di pittura intellettuale e riflessiva, capace di integrare le esperienze del cubismo e dell’espressionismo con un realismo contemporaneo, dando vita a un linguaggio personale e coerente. La sua opera testimonia una riflessione sul quotidiano, sulla psicologia dei soggetti e sulle tensioni tra memoria, identità e realtà storica.

Il figlio Pierluigi Pirandello ha fondato la Fondazione Fausto Pirandello, promuovendo esposizioni e studi sull’artista, garantendo la diffusione internazionale della sua opera e il consolidamento della memoria critica della Scuola Romana.


Conclusione critica

Fausto Pirandello si colloca come figura di riferimento nel panorama della pittura italiana del Novecento, capace di armonizzare la lezione della Scuola Romana con l’esperienza europea, producendo un’arte densa di significato psicologico e stilistico. La sua pittura, tra realismo, espressionismo e cubismo, costituisce un ponte tra la tradizione figurativa italiana e le sperimentazioni internazionali del suo tempo, con una costante tensione verso la ricerca individuale e l’originalità.


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