martedì 28 gennaio 2025

Corso di Storia dell'arte: 35 Pittura nell'arte romana


Pittura

Nel cuore dell'epoca romana, si sviluppò quella che possiamo definire la tradizione pittorica romana, oggi conosciuta come "pompeiana" grazie ai numerosi ritrovamenti a Pompei e nelle altre città vesuviane distrutte dall'eruzione del 79 d.C. Sebbene queste città abbiano offerto una straordinaria testimonianza artistica, il fulcro della produzione pittorica restava Roma. In ogni casa signorile, le pareti venivano ricoperte da affreschi che decoravano ogni angolo, un'esplosione di ricchezza decorativa che rifletteva il gusto e la raffinatezza della società romana.

Tuttavia, queste opere non erano il frutto di un'innovazione artistica romana, ma piuttosto l'eco di una pittura greca ormai giunta all'ultimo stadio, in parte ridotto e banalizzato. La pittura romana si articolava in quattro "stili", meglio descritti come schemi decorativi, che si susseguirono nel tempo.

Il primo stile, che emerse tra il III e il II secolo a.C., si caratterizzava per le incrostazioni architettoniche dipinte, un’arte che trovò diffusione in tutta l’area ellenistica. Il secondo stile, sviluppatosi attorno al 120 a.C. e arrivato fino al 50 a.C., si distinse per l'illusione di finte architetture, un’innovazione probabilmente romana che non lasciò tracce al di fuori di Roma e delle città vesuviane. Il terzo stile, più ornamentale, si sovrappose al precedente e rimase in voga fino alla metà del I secolo, durante il regno di Claudio (41-54 d.C.), portando un respiro più decorativo e ricercato.

Il quarto stile, noto per il suo illusionismo prospettico, raggiunse il culmine intorno al 60 d.C. a Pompei, con una straordinaria ricchezza decorativa, anche se non aggiunse nulla di particolarmente nuovo rispetto a quanto già sperimentato in passato. La pittura romana, pur continuando a produrre opere affascinanti, iniziò lentamente a perdere vigore, con tecniche sempre più sbiadite e stili ormai inflazionati, incapaci di sprigionare la stessa energia di un tempo.

Purtroppo, con la tragedia del 79 d.C. e la distruzione delle città vesuviane, si perse un capitolo fondamentale della pittura romana, lasciando solo frammenti di quella straordinaria tradizione, testimonianze che oggi ci offrono uno spunto prezioso ma incompleto di un’arte che, purtroppo, si inaridì senza più la possibilità di una vera rinascita.

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