I Flavi

Durante il regno dei Flavi, Roma entrò in una nuova fase di esuberanza architettonica e innovazione artistica. Gli imperatori di questa dinastia, consapevoli del potere simbolico delle grandi opere pubbliche, proseguirono con determinazione la trasformazione monumentale della città. Il Colosseo, maestoso e inconfondibile, divenne l’emblema imperituro di Roma: un gigante di pietra destinato ad accogliere e meravigliare generazioni di spettatori.
Ma non fu solo l’architettura a fiorire sotto i Flavi. L’arte romana cominciò a liberarsi dalla rigida eleganza accademica del neoatticismo, un’eredità ormai esausta, per esplorare nuove strade espressive. La scultura, in particolare, sembrò risvegliarsi da un lungo torpore. Anche se non è ancora del tutto chiaro quanto contribuì il retaggio ellenistico in questa evoluzione, è certo che si aprì una nuova stagione stilistica.
Basta osservare i rilievi dell’Arco di Tito – eretto nell’81 d.C. o forse pochi anni più tardi – per cogliere questa rivoluzione silenziosa. Le figure, dense e vitali, non sono più appiattite su un unico piano, ma disposte con sapienza in uno spazio che respira. L’illusione prospettica è ottenuta con raffinate variazioni: dalle teste dei cavalli scolpite a tutto tondo fino alle lance che si dissolvono nello sfondo come ombre leggere.
La vera novità, però, è la curva. Per la prima volta, il corteo di figure non si allinea lungo una linea retta, ma segue un arco convesso, suggerendo il movimento reale di una processione che entra nel fornice trionfale. Le figure, da sinistra a destra, ruotano progressivamente: prima di fronte, poi di tre quarti, infine di spalle. Il risultato è sorprendente: lo spettatore si sente immerso nella scena, quasi sfiorato dal passaggio solenne dei soldati, dei vessilli, dei trofei.
Questa capacità di coinvolgere emotivamente e fisicamente chi osserva anticipa una tendenza che raggiungerà l’apice nel “barocco” antoniniano del III secolo. Ma già con i Flavi, l’arte romana aveva acceso una nuova scintilla: quella dell’illusione, del dinamismo, della teatralità.
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