Il tempo di Traiano

Al tempo dell’imperatore Traiano, l’Impero romano toccò il suo apice: vastità, ordine, prosperità. E con la potenza militare e amministrativa, fiorì anche un’arte finalmente matura, consapevole, svincolata dalle ombre dell’ellenismo. Per la prima volta, Roma non imitava: creava.
Ne è prova magistrale la Colonna Traiana, il più grande racconto scolpito nella pietra che l’antichità ci abbia lasciato. Una spirale di marmo alta quasi 30 metri, su cui scorrono, senza interruzione né fiato, oltre duecento metri di narrazione figurata. Vi si leggono, come in un poema epico inciso nel tempo, le campagne in Dacia dell’imperatore, raccontate con una lucidità, una freschezza e una varietà che lasciano ancora oggi senza fiato. Come scrisse Ranuccio Bianchi Bandinelli, non c’è un momento di stanchezza, non una scena ridondante, non un vuoto narrativo. Ogni frammento è vivo, necessario, pulsante.
Ma ciò che rende quest’opera davvero rivoluzionaria è il sentimento. Le battaglie sono concitate, gli assalti travolgenti, ma non mancano i gesti umani, compassionevoli, intensi: il dolore dei vinti, la dignità dei caduti, le madri che stringono i figli prima della deportazione, i guerrieri che scelgono la morte per non soccombere. Non c’è retorica, non c’è trionfalismo cieco: c’è l’uomo, al centro della storia.
Questa nuova sensibilità si riflette anche nei ritratti di Traiano: il volto non è quello di un semidio, ma di un amministratore risoluto, un leader terreno, l’optimus princeps. Nessuna aureola divina, nessun sguardo levato al cielo. Solo fermezza, razionalità e un’etica severa, fatta di disciplina e servizio. Traiano non si presenta come un predestinato, ma come il migliore dei funzionari dello Stato, guida lucida e operosa di un impero che si affida alla legge, non al mito.
Con Traiano, l’arte romana trova finalmente la propria voce: concreta, intensa, profondamente umana. E da quel momento, non sarà più la copia di un’altra civiltà, ma la rappresentazione potente e originale di un mondo che guarda al futuro.
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