Verso l'arte medievale

La tradizione artistica dell'antichità non fu annientata, come spesso si immagina, dalle invasioni barbariche o dal nascente Cristianesimo. Al contrario, questi nuovi poteri si dimostrarono, in molti casi, rispettosi delle modalità artistiche precedenti. Studi come quello di Courtois hanno evidenziato come i barbari, pur senza comprendere appieno il linguaggio della cultura romana, ne conservarono la forma, permettendo alla tradizione ellenistica di sopravvivere almeno fino al V secolo, e in parte anche al VI. Tuttavia, con il passare del tempo, quel linguaggio antico perdeva gradualmente ogni contenuto originario, diventando ormai una forma vuota, svuotata di significato profondo.
Fu solo con l’arrivo dei Bizantini, nei secoli successivi, che la vera rottura avvenne. I fermenti culturali interni all'Impero Bizantino, che si irradiavano dai vivaci centri di Costantinopoli, Antiochia, Tessalonica e Alessandria, segnarono l'inizio di una cultura completamente nuova, con fondamenti diversi da quelli dell'antica Roma. Questo rinnovato spirito culturale venne alimentato anche dalle forti influenze provenienti dall'Oriente, in particolare dalla tradizione sasanide, che avrebbe in seguito dato vita a un'arte bizantina unica nel suo genere, lontana anni luce dall’antico linguaggio classico. Un nuovo capitolo nell’evoluzione dell’arte stava così prendendo piede.
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