mercoledì 15 ottobre 2025

Corso di storia dell'arte: 94 Puglia e Basilicata rinascimentali


Rinascimento in Puglia e Basilicata 

Benché il rinascimento non abbia avuto forte sviluppo in Puglia, si conservano alcune opere degne di nota, come il busto di Francesco II del Balzo nel Museo diocesano di Andria, attribuito a Francesco Laurana, e il polittico ligneo della chiesa di Santa Maria nelle isole Tremiti, importato a Venezia. Altre opere come il mausoleo di Angela Castriota Skanderbeg della chiesa di Santa Sofia a Gravina in Puglia o la statua di San Michele Arcangelo nella grotta dell'omonimo santuario nel Gargano. La Puglia specialmente nel '400 e nel '500 era un vasto canale commerciale con la Grecia e la Serenissima di Venezia, nonostante i ripetuti attacchi degli ottomani. Tra questi scambi culturali ci sono echi nordici e oltremontani che influirono sulla realizzazione di polittici e di Pietà diffuse lungo la costa. In Puglia lavorarono anche Giorgio da Sebenico e il fiorentino Giovanni Cocari nel cantiere della chiesa di Santa Maria alle Isole Tremiti. L'influenza della cultura di Napoli degli angioini invece toccò il casato pugliese degli Orsini del Balzo, che eressero per loro dei preziosi cenotafi e sepolcri, presenti nella Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina e nella Cattedrale di San Cataldo a Taranto. Tali sepolcri rinascimentali evocano sicuramente i mausolei durazzeschi e angioini, come quelli della Basilica di Santa Chiara di Napoli. I contatti culturali aumentarono, nel 1492 Alfonso di Calabria compirà con Francesco di Giorgio Martini un viaggio in Terra d'Otranto per la ricognizione dei castelli, con a seguito lo scultore Guido Mazzoni. Nel 1503 la Puglia entrò a far parte del viceregno napoletano e gli arrivi di opere da Napoli si facevano via via pi frequenti. Tali contatti favorirono lo sviluppo di botteghe di artisti locali al servizio della famiglia Acquaviva di Atri e quella degli Aragona, stanziati presso Galatina, Conversano e Nardò. Di Galatina è Nuzzo Barba, Niccolò Ferrando fu attivo a Otranto, Stefano a Putignano, il più prolifico scultore rinascimentale pugliese; molti altri ce ne furono: da Raimondo da Francavilla Fontana, autore del portale della Collegiata di Manduria al Maestro di Brindisi attivo nel basso Salento. Presso la Basilicata centro nevralgico del rinascimento fu Matera. Il più noto scultore rinascimentale fu Persio Altobello appartenente una nobile famiglia di Montescaglioso, impresario nell'arredo scultoreo nella maggior parte delle chiese materane. Con Altobello e il fratello Aurelio, attivo nella chiesa madre di Castellana, si assiste all'inedito innesto di elementi siciliani nella scultura appulo-lucana del Cinquecento, caratterizzata da forti propensioni classicizzanti. Specialmente nel Salento si verifica questo elemento, prima dell'esplosione artistica del barocco leccese; si assisterà dal passaggio della plasticità scultorea di Ferrando e Gabriele Riccardi, attivo nella basilica di Santa Croce a Lecce alla trasformazione nella nuova forma barocca pugliese.

Nessun commento:

Posta un commento

Corso di storia dell'arte: Chuck 1940

Chuck 1940 Close ⟨klóus⟩, Chuck (propr. Charles Thomas). - Pittore statunitense (n. Monroe, Washington, 1940). Si è formato a Seattle (Unive...