lunedì 25 agosto 2025

Corso di storia dell'arte: Tomlin 1899

Tomlin 1899





Bradley Walker Tomlin: dall’illustrazione all’astrazione lirica

1. Un percorso transatlantico tra formazione accademica e illustrazione

Bradley Walker Tomlin nacque a Syracuse nel 1899, ultimo di quattro figli, e si avvicinò presto all’arte, iniziando con studi di scultura già a quattordici anni. La sua formazione pittorica si consolidò alla Syracuse University (1917–1921), ma il suo ingresso nel mondo dell’arte avvenne in modo laterale: come illustratore grafico per riviste di prestigio come Vogue e House & Garden.
Questa fase giovanile, spesso trascurata dalla critica, rivela tuttavia un punto chiave: Tomlin maturò un senso raffinato della composizione, della linearità e dell’equilibrio cromatico proprio attraverso il mestiere di illustratore. Un background che, a distanza di decenni, riaffiorerà nelle sue tele astratte sotto forma di segni eleganti e strutture ordinate.

2. Il dialogo con l’Europa

Il soggiorno europeo, tra Londra e Parigi (1923–1924 e poi nel 1927), fu decisivo per Tomlin. Frequentò l’Académie Colarossi e la Grande Chaumière, assorbendo suggestioni post-impressioniste e cubiste. Come per altri artisti americani della sua generazione, il confronto con l’Europa costituì un passaggio obbligato: da una parte rappresentava il contatto con le avanguardie storiche, dall’altra il rischio di restare subordinati a modelli esterni.
Nei primi lavori Tomlin oscillò tra il realismo e il cubismo, cercando un linguaggio personale che solo più tardi, con la maturità, avrebbe trovato una sintesi originale.

3. La svolta della Grande Depressione e l’insegnamento

Negli anni della Grande Depressione Tomlin visse un decennio di stabilità relativa come insegnante al Sarah Lawrence College e in altre scuole newyorkesi. Parallelamente, nel 1936, una mostra al MoMA sancì un primo riconoscimento istituzionale. In questi anni il suo linguaggio iniziò ad allontanarsi dal realismo in direzione di una sensibilità più visionaria e surreale, segno di una ricerca che superava i vincoli del mestiere illustrativo.

4. L’incontro con l’Espressionismo astratto

Il 1945 rappresenta l’anno cruciale: Tomlin entra in contatto con il gruppo degli Espressionisti astratti – Gottlieb, Motherwell, Guston, Pollock. Da quell’incontro scaturisce una trasformazione radicale. Se fino ad allora il suo lavoro era stato segnato da geometrie cubiste e ordine compositivo, ora l’artista sperimenta un approccio più libero, gestuale, spontaneo.
La sua adesione all’Espressionismo astratto, tuttavia, non è mai totale né omologata. Tomlin non possiede l’aggressività iconoclasta di Pollock né l’energia titanica di de Kooning. Piuttosto, sviluppa una variante lirica e disciplinata dell’astrazione, caratterizzata da campiture ariose e segni che richiamano la calligrafia. Nei suoi quadri degli anni ’40 e ’50, i simboli grafici si dispongono sulla tela con una leggerezza che sembra bilanciare la tensione gestuale con un senso di ordine segreto.

5. Lo Studio 35 e la legittimazione critica

La partecipazione al simposio di Studio 35 nel 1950, accanto a figure come de Kooning e Hofmann, testimonia il riconoscimento del suo ruolo all’interno della Scuola di New York. Tomlin non era soltanto un comprimario: la sua opera offriva una declinazione personale dell’Espressionismo astratto, capace di mantenere un legame con la tradizione del disegno e della composizione, e di mitigare l’impeto distruttivo con un lirismo strutturato.

6. Una morte prematura e un’eredità sottile

Tomlin morì a New York nel 1953, a soli 54 anni. La brevità della sua parabola artistica ha forse contribuito a relegarlo in una posizione marginale rispetto ai giganti del movimento. Tuttavia, la critica più recente tende a rivalutarne il contributo: i suoi lavori, con la loro tensione tra ordine e spontaneità, tra eleganza grafica e libertà astratta, testimoniano una via autonoma all’Espressionismo astratto.

7. Valutazione critica

Bradley Walker Tomlin può essere letto come un ponte tra due mondi:

  • Da un lato l’illustrazione e il design, che gli conferirono un senso di misura e chiarezza compositiva.

  • Dall’altro l’Espressionismo astratto, che lo portò a liberarsi dai vincoli figurativi per abbracciare la potenza della gestualità.

Il risultato è una pittura di equilibrio raro, che sfugge al caos puro e all’esplosione emotiva, preferendo la lirica dell’astrazione. In un panorama spesso dominato da figure carismatiche e gesti eccessivi, Tomlin si distingue per sobrietà e misura. La sua voce, discreta ma essenziale, rappresenta oggi una delle declinazioni più raffinate dell’Espressionismo astratto.


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